“La disfunzione dell’articolazione sacroiliaca va sempre considerata nei pazienti che si presentano con problemi di lombalgia. In numerosi studi clinici importanti è stato dimostrato che l’articolazione sacroiliaca figura come sede di origine del dolore in un’ampia serie di pazienti con lombalgia. È molto importante conoscere questa informazione e ricordarsene quando si lavora con questi pazienti.
Se la reazione istintiva è semplicemente quella di eseguire una fusione lombare dal momento che il paziente presenta due dischi neri sulla risonanza magnetica, i risultati non saranno ottimali. Se il paziente ha dolore che deriva dall’articolazione sacroiliaca, allora sarà l’articolazione sacroiliaca a dover essere affrontata e trattata.
L’attenzione della comunità ortopedica e neurochirurgica è stata rivolta sul disco intervertebrale e sulla colonna vertebrale e ci si è concentrati e focalizzati sugli interventi di decompressione e di fusione, prestando realmente attenzione più alla colonna vertebrale che all’articolazione sacroiliaca. Tutto questo sta leggermente cambiando, dal momento che stiamo diventando sempre più consapevoli della diagnosi e delle opzioni di trattamento relative a questa articolazione.
Noi sappiamo, ed è anche ben documentato in letteratura che, quando si esegue una fusione lombare, lo stress che tipicamente sarebbe assorbito a vari livelli viene trasferito a livello di colonna vertebrale al di sopra e al di sotto della fusione. Bene, il livello subito al di sotto di una fusione lombosacrale sarebbe l’articolazione sacroiliaca, e la letteratura è piena di esempi di modifica degenerativa a livello dell’articolazione sacroiliaca dopo una fusione lombare.
Ha pubblicato un notevole lavoro sulla colonna vertebrale alcuni anni fa. Egli ha eseguito uno studio prospettico osservando i pazienti che erano in procinto di sottoporsi a fusione lombare, e li ha quindi seguiti con una scansione TAC cinque anni più tardi. Egli ha dimostrato che era presenta un’incidenza di degenerazione pari al 75% a livello dell’articolazione sacroiliaca dopo una fusione lombare.
Nella mia pratica clinica, molti dei miei pazienti che negli anni avevano ottenuto una fusione lombare valida o solida continuavano ad avvertire dolore. Ciò supporterebbe la premessa che il dolore proviene da più aree anatomiche diverse. Esiste un altra sede di origine del dolore che provoca disagio. È mia opinione che l’articolazione sacroiliaca sia spesso la seconda sede di origine del dolore e a volte non diagnosticata.
È cosa comune che il dolore che deriva dall’articolazione sacroiliaca si presenti come dolore proveniente da una faccetta articolare, da una fonte discogena, potenzialmente da una fonte intra-pelvica o addominale o anche proveniente dall’articolazione dell’anca. Un paziente con disfunzione all’articolazione sacroiliaca potrebbe anche presentarsi con sintomi radicolari con il dolore che si irradia lungo la gamba.
Wexler ha dimostrato che esistono molti pazienti con disfunzione dell’articolazione sacroiliaca che sono stati mal diagnosticati e che alla fine vengono trattati con una fusione lombare anziché con il trattamento dell’articolazione sacroiliaca. Molti pazienti con disfunzione dell’articolazione sacroiliaca vengono trattati per dolore discogeno.
Sono diventato molto più consapevole della disfunzione dell’articolazione sacroiliaca come entità clinica reale. Nella mia pratica, sto cercando la disfunzione dell’articolazione sacroiliaca durante la mia anamnesi nelle procedure dell’esame fisico. Sono anche molto più aperto per trattare l’articolazione sacroiliaca invece della colonna lombare o anche in contemporanea.
Nella mia pratica, cerco di trattare le sedi di origine del dolore, sia quelle che provengono dall’articolazione sacroiliaca sia quelle che provengono dalla colonna vertebrale, chirurgicamente e non chirurgicamente e in base a questa esperienza clinica, l’articolazione sacroiliaca e la potenziale disfunzione e il dolore che sorge dall’articolazione rappresentano una delle primissime cose da escludere o da confermare nella mia analisi e nel trattamento di questi pazienti che si presentano con lombalgia.